Wednesday 23 April 2008

Quando tensioni, correnti e resistenze non sono appunti di elettronica

Luce diffusa, finestra semiaperta con un raggio di sole che cerca di aprirla con forza. I Modena riempiono il silenzio di questi minuti. Inquadri il mondo perchè l'altezza dei tuoi anni, pensi, è sufficiente per capire dove vivi, con chi vivi. Pochi secondi bastano per intuire che ben pochi squarci di cielo riflettono l'immagine che hai dipinto negli anni dentro di te. Un mondo in cui vorresti credere, persone che vorresti reputare degne di fiducia. Bastano pochi secondi e ti senti stupido, un idealista del cazzo. Fiducia nel prossimo, sì, il prossimo mi darà una mano.. certo.. così altruista che anzi, mi darà addirittura un braccio! E vedi sempre più violenza, sfogli i ricordi passati e indietreggi sbalordito. Verso cosa stiamo andando?? La violenza che vedi tra le righe di un articolo, nelle scritte per strada, tra i fotogrammi di un servizio.. assurdo. Rabbia, sfoghi di tensione, frustrazione e insofferenza alimentati e poi incanalati da voci che rimbombano da ogni tiggì. Semi di intolleranza covati in focolai di ignoranza ora si spargono come pollini al vento, attecchiscono sul terreno reso fin troppo fertile dall'incapacità di chi si suppone dovrebbe governarci. La violenza convive con l'uomo da sempre. E' inutile chiudere gli occhi e immaginare un mondo sorridente. La violenza nasce nel bambino invidioso, nell'anima che si sente inferiore e odia la propria condizione. Nasce dalla paura, dall'insicurezza. La violenza è sempre la strada più facile da percorrere, sia nei totalitarismi sia nelle resistenze e i soventi "contro-totalitarismi".
Stiamo per festeggiare un compleanno senza il festeggiato.. camminiamo verso un periodo in cui con libertà si indicherà sempre più una semplice condizione fisica perchè la Libertà mentale evaporerà lasciando solo l'idea di ciò che era, e avremo qualcosa da inseguire. Si tornerà a resistere, per ora continuo ad alimentare l'esigua speranza di un dialogo e di una tolleranza che lentamente sta svanendo. Lentamente, come tutto ciò che è lento, cade in secondo piano davanti agli occhi che stolti seguono solo le mani del prestigiatore nano. Buon 25 aprile..

2 comments:

Unknown said...
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Vale said...

Il festeggiato c'è, e finchè lo festeggiamo ci sarà sempre.
Grazie davvero